Se la pallavolista chiede lo scioglimento del vincolo

DiRaffaele Boccia

Se la pallavolista chiede lo scioglimento del vincolo

Ho seguito la vicenda di una giovane pallavolista che ha inteso chiedere lo svincolo dalla propria società di appartenenza.

La questione si è rivelata molto interessante, in quanto ha richiesto l’approfondimento e lo studio del regolamento giurisdizionale e di quello di affiliazione e tesseramento della Fipav (Federazione Italiana Pallavolo).

L’autorità chiamata a giudicare in questo caso è la Commissione tesseramento atleti, costituita da cinque membri.

Il rito è privo di particolari formalità, sebbene il ricorso introduttivo sia sottoposto, come ovvio, a termini di decadenza. Sotto questo profilo, devo segnalare la non felicissima formulazione dell’art.80 del regolamento Giurisdizionale che,a proposito del termine entro il quale presentare ricorso, dà adito a qualche dubbio interpretativo, facendo decorrere il detto termine, alternativamente, dal momento di ricezione della risposta negativa della società alla richiesta dell’atleta, ovvero dalla ricezione di quest’ultima, o, in ogni caso, dall’invio della richiesta.

Orbene, nel giudizio, che si svolge a porte chiuse, ho piacevolmente riscontrato il vivo interesse della Commissione alla vicenda umana, prima ancora che agonistica, della giovane ragazza, che ha avuto lunghi minuti per poter esporre il proprio punto di vista.

Il giudizio può condurre allo scioglimento del vincolo, con pagamento di un indennizzo a favore della società, ovvero senza indennizzo, laddove si ravvisi una giusta causa di scioglimento imputabile alla società stessa. Ovviamente, la Commissione può anche esprimersi per il mantenimento del vincolo.

Nel caso di specie, avevo eccepito preliminarmente la nullità e/o inesistenza del vincolo stesso, in quanto i genitori della ragazza, che è minorenne, affermavano di non aver mai sottoscritto il modulo di tesseramento.

Difatti, l’art.24 del Regolamento Affiliazione e Tesseramento (Approvato dal Consiglio Federale del 15 luglio 2005 delibera n.068/05 modifiche artt.18 e 23 delibera C. F. n.114 del 3 dicembre 2005), intitolato Tesseramento degli atleti: domanda e forme” prescrive al comma 2: “Ove l’atleta non abbia raggiunto la maggiore età, la modulistica predisposta dalla FIPAV e relativa al tesseramento deve essere sottoscritta anche da chi esercita la potestà genitoriale”.

In corso di giudizio, emergeva, per ammissione della stessa società, che la ragazza (rectius: i genitori) avrebbe sottoscritto solo un modulo a 10 anni, quando invece, per i ragazzi fino a 14 anni, il modulo va rinnovato annualmente. Fino a detta età, infatti, il vincolo ha durata annuale, mentre dopo i 14 anni, e fino ai 24, esso ha durata decennale.

Avevo, altresì, rilevato che la società di appartenenza non risultava iscritta, per la stagione in corso, all’attività federale relativa alla categoria di appartenenza dell’atleta ricorrente. Conseguentemente, l’atleta sarebbe restata inutilizzata per un anno, perdendo così la continuità tecnico-agonistica in riferimento anche all’elemento di aggregazione alla squadra con le sue dinamiche interne.

Anche sotto questo profilo, il vincolo poteva ritenersi sciolto ai sensi dell’art.34 comma 2 lett.e) del Regolamento che espressamente prevede questa ipotesi (“il vincolo si scioglie di diritto…. per mancata partecipazione dell’associato vincolante all’attività federale di sezione o di fascia d’età tale da permettere all’atleta di prendervi parte”).

Tra le cause di scioglimento del vincolo per giusta causa, oltre a quello appena esaminato, ricorreva, a nostro avviso, anche quella per la mancata convocazione dell’atleta per le gare della propria categoria di appartenenza per tutta la stagione scorsa. Tale condotta era emblematica di un totale disinteresse per la crescita tecnica e per lo sviluppo di un’atleta, a detta degli esperti, molto promettente.

La ragazza, infatti, veniva stabilmente aggregata alla prima squadra, ove veniva  impiegata assai di rado e solo in situazioni di assoluta irrilevanza agonistica, in tal modo mortificando i suoi sacrifici e le sue aspettative sportive. Tale situazione (le poche sporadiche apparizioni in campo) aveva portato alla sua esclusione dalla rappresentativa regionale, dopo che l’anno precedente la giovane era stata una dei punti cardine di quella provinciale, provocandole profondi stati di ansia e di stress che venivano manifestati in famiglia, ove la giovane rappresentava il fatto di venir aggregata alla squadra maggiore spesso “per far numero”, anziché essere impiegata nella categoria di appartenenza ove avrebbe potuto meglio svilupparsi sia sotto il profilo umano che quello sportivo, e mettersi in mostra con gli osservatori della squadra regionale, spesso presenti per visionarla.

Infine, la società, per motivi logistici, era costretta a spostare i propri allenamenti in altro Comune, distante da quello di residenza dell’atleta e non facilmente raggiungibile per assoluta carenza di mezzi pubblici di collegamento e per l’indisponibilità dei genitori dell’atleta, impossibilitati per motivi di lavoro.

Infine, si evidenziava l’assoluto disinteresse della società nei confronti della ragazza che, gravemente infortunatasi durante un incontro di campionato, veniva abbandonata a se stessa e dimenticata, e tutte le spese mediche affrontate dai genitori, senza che la società provvedesse al loro rimborso.

Tali ultimi fatti incrinavano definitivamente i rapporti tra l’atleta e la società resistente, generando una incompatibilità ambientale tale da provocare una profonda situazione di stress psicologico per la giovane.

Al termine dell’udienza, stante la preliminare eccezione di inesistenza del vincolo per mancanza di valido tesseramento, la Commissione disponeva un rinvio onde acquisire d’ufficio il modulo relativo all’atleta per verificarne la regolare sottoscrizione da parte dei genitori. A tal fine, la Commissione invitava parte istante a far presenziare alla successiva udienza entrambi i genitori per il riconoscimento della firma.

Nelle more tra un’udienza e l’altra, la Federazione comunicava l’impossibilità della detta acquisizione in quanto da due anni l’invio del modulo avveniva solo in forma telematica, invitando la società, unica ad esserne in possesso, all’esibizione dell’originale.

A detta nuova udienza, la società non esibiva il documento, assumendone lo smarrimento in seguito al trasferimento di sede.

A quel punto, la Commissione invitava le parti a rassegnare le rispettive conclusioni.

Le nostre erano di dichiarare la nullità e/o inesistenza del vincolo, per mancata regolare sottoscrizione del modulo. In via subordinata, la decadenza del vincolo per giusta causa addebitabile alla società, per i motivi dedotti. Dunque, in ogni caso, senza pagamento di alcun indennizzo. La società si opponeva, pretendendo di provare la regolarità del tesseramento mediante l’esibizione di alcuni referti che attestavano la presenza in gara dell’atleta. Tali documenti, impugnati perchè l’utilizzo dell’atleta nulla dimostrava sulla regolarità del tesseramento, venivano ritenuti irricevibili, perchè tardivi, dalla Commissione.

La CTA accoglieva il ricorso sulla base della mancata esibizione dei moduli tesseramento dell’atleta da parte della società, evidenziando che essi andavano esibiti fin dall’inizio, in considerazione della specifica eccezione contenuta nel ricorso introduttivo, e censurando il comportamento dell’associata che non aveva comunque mai denunciato il preteso smarrimento della documentazione alle Autorità competenti.

La Commissione dichiarava, pertanto, sciolto il vincolo per nullità dell’omologa del tesseramento. Inviava, altresì, gli atti alla Procura Federale per gli accertamenti e i provvedimenti disciplinari del caso.

Potete leggere la sentenza sul sito della Fipav e qui

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Info sull'autore

Raffaele Boccia administrator

Avvocato civilista, iscritto all’Ordine degli Avvocati di Nola, mediatore professionista ex D. Lgs. 28/2010

22 Commenti finora

MatteoPubblicato il3:04 pm - Mar 27, 2013

Ciao scusami il disturbo ma io ho una situazione molto simile e vorrei capire per bene il fatto del rinnovo annuale del tesseramento fino ai 14 anni perché io con la mia società firmai quando avevo 13 anni e poi non mi hanno fatto firmare più posso liberarmi il cartellino alla fine di questa stagione?? Grz

    Raffaele BocciaPubblicato il9:54 am - Apr 17, 2013

    Salve. Come spiego nel post, il tesseramento, fino a 14 anni, va rinnovato annualmente. Dopo, ha valenza decennale. Deve esserci una firma all’inizio di questo periodo decennale altrimenti il tesseramento può essere annullato. Fammi sapere scrivendomi in privato nella sezione consulenze-on line

      MatteoPubblicato il11:48 pm - Apr 24, 2013

      Sono il ragazzo della prima domanda il fatto è che dopo i tredici anni ho continuato a giocare con questa società ma nn mi hanno fatto firmare nnt hai miei genitori forse l’anno falsificata cosa dovrei fare ora per andarmene le dico anche il nome della società è la prisma taranto voglio un cartellino di 1000 euro per non farli dovrei dimostrarlo in tribunale che hanno falsificato la firma??

      ValentinaPubblicato il1:43 pm - Mag 30, 2015

      Salve avvocato, io avrei una situazione un po contorta ovvero le spiego: per motivi di stimoli personali e pallavolistici ho lasciato la mia vecchia società sportiva e causa di spostamenti ho deciso di ritrovare questi stimoli in una società RIVALE del mio paese, questo ha portato il mio tesseramento con la vecchia società dicendomi che se volevo il cartellino avrei dovuto dargli 3 palloni gara per riparare il danno che avrvo creato lasciando la società. La societa in cui sono tesserata non vuole rilasciare il mio tesseramento fipav alla nuova societàe questo mi sta implicando molti problemi a partire dalla mia crescita pallavolistica. Io ho 21 anni quindi per lo svincolo automatico dovrei aspettare 24 anni, loro durante questo anno mi hanno tesserata ma non convocata nemmenoper una partita o riunione…quindi mi chiedevo se almeno questa fosse una buona causa per chiedere lo svincolo datosi che ho letto che puo essere una causa di svincolamentodalla vecchia società. Purtroppo avendo gia problemi le due società non vogliomo avere a che l’una con l’altra ed io ora mi trovo a nompoter giocare . Grazie mille per l’attenzione cordiali saluti
      p.s (e possibile una risposta tramite email valej.8@hotmail.it)

mariPubblicato il11:08 pm - Apr 14, 2013

dalve avrei bisogno di una informazione..mio fratelloha giocato per anni per una società..da inizio stagione non è stato chiamato ne per fare visita medica nè per una partita..non essendo stato considerato è andato a studiare fuori regione e noi abbiamo chiesto alla societa se potevano almeno darlo in prestito ad una squadra della regione ma ci è stato detto che loro non conoscevano nessuno..disinteresse totale..comunque vorrei sapere è possibile svincolarsi???

    Raffaele BocciaPubblicato il9:52 am - Apr 17, 2013

    Salve. Da quello che mi dice, parrebbe di sì. Però ci sono tanti elementi da considerare. La invito a mandarmi ulteriori dettagli (età dell’atleta, ultimo tesseramento sottoscritto, ecc.) in privato visitando la sezione consulenze on-line.

daniloPubblicato il8:58 pm - Set 9, 2013

Buonasera Avvocato,
con la presente gradirei sottoporle il seguente quesito:
1. ho iscritto mia figlia nel settore giovanile di una società di pallavolo per l’anno 2012/2013, all’età di anni 13, classe 1999;
2. preciso che in qualità di genitore non ho firmato alcun vincolo e/o tesseramento;
3. nel richiedere il nulla osta a questa società, il dirigente mi riferiva che la ragazza era vincolata fino al compimento dei 24 anni, di conseguenza avrei dovuto versare la quota di €. 300 per acquistare il tesserino;
4. se può essere utile, la ragazza ha compiuto ad agosto di quest’anno anni 14;
5. considerato che non ritengo corretto quanto richiesto, Le chiedo gentilmente una sua consulenza.
Grazie. Cordialmente
Danilo T.

vita simonePubblicato il11:50 pm - Set 18, 2013

buonasera sono il presidente di una associazione di pallavolo, io mi trovo in una situazione inversa, cioe’ ho quattro atlete che dopo aver fatto con noi fino alla b2 hanno deciso di fare esperienze altrove. parlo di atlete che hanno vinto piu’ di 10 titoli regionali e terze nazionali in under 16 , cresciute da noi fin dal minivolley. le abbiamo mandate dove volevano anche se per noi non fosse una scelta di crescita tecnica, quest’anno ci hanno richiesto di non voler fare con noi la c ma vogliono andare nella stessa societa’ salita in b2 grazie alla loro prestazione,ma il cui presidente non vuole pagare il prestito , di conseguenza le ha costrette ad andare allo svincolo. la mia domanda e’ questa:e’ vero che va privilegiata l’atleta, ma una societa’ che cresce ragazzine fin dal minivolley,facendo fare tutte le esperienze di alto livello , investendo soldi tempo, organizzazione e quant’altro, nel momneto in cui pu’ recuperare qualcosa dal punto di vista economico, in un mmento di crisi che stiamo vivendo. succede che i genitori ci impongono di lasciare giocare le figlie dove vogliono e gratis . e il presidente della societa’ richiedente non vule versare il giusto contributo. in questo caso , dato che se una societa’ sbaglia nei confronti di un’atleta , puo’ subire lo svincolo per giusta causa, una societa’ che puo’ fare verso queste atlete?, fra l’altro mi sono state richieste da altri sodalizi che oltre ad essere ben disposti a pagare cio’ che e’ dovuto, permettevano loro di fare campionati di b2 b1, Perche’ devo rinunciare a tutto questo e subire questa indisonenza si adelle mie tesserate che de presidente avversario . Mi sono dilungata molto ma spero di aver chiarito bene il concetto grazie,

AliaPubblicato il11:05 am - Set 20, 2013

Salve, ho letto il regolamento per la stagione 2013-2014 ma mi sembra contraddittorio. Mia figlia, classe 2000, tesserata per due anni con la stessa società, non ha molte possibilità di crescita nella stessa società visto che il suo ruolo nella categoria superiore è già plurioccupato. E’ possibile o no oggi (che inizia il periodo di vincolo decennale) iscriverla presso un’altra società (U16/U18) che eventualmente potrebbe prestarla alla vecchia società solo per il campionato U14? Insomma, ai fini Fipav non è un “nuovo tesseramento”…
Grazie

Claudio ColasantiPubblicato il11:19 pm - Ott 9, 2013

Gentile Avvocato,
le scrivo per sottoporle il caso di mia figlia.
E’ del 1999. Verso la fine dello scorso anno ho sottoscritto l’iscrizione per una società di pallavolo con autorizzazione ad utilizzare mia figlia per il campionato FIPAV. mia figlia aveva 13 anni, non ha firmato alcun cartellino e quest’anno, non andando d’accordo con la nuova allenatrice, ha manifestato la volontà di giocare in un’altra società. Considerato quanto sopra e considerato altresì che la madre non ha sottoscritto nulla nonostante eserciti unitamente al sottoscritto la potestà genitoriale, Le chiedo quanto segue.
E’ da considerare nullo il tesseramento per mancata sottoscrizione?
Esiste il vincolo decennale pur avendo firmato quando mia figlia aveva ancora 13 anni?
E’ possibile fare ricorso e in che termini si puo’ presentare?
La ringrazio per il tempo che vorrà dedicare a questo mio commento.

riccardo coppolaPubblicato il7:15 pm - Mag 5, 2014

salve ho solo un chiarimento la validita’ del cartellino decennale parte dall’eta’ di 14 anni compiuti oppure dall’inizio del campionato under 14 grazie per la risposta

stefaniaPubblicato il2:27 pm - Set 9, 2014

Salve, mia figlia di 14 anni (anno di nascita 2000) vorrebbe cambiare società si pallavolo ma la società di appartenenza si oppone. Ho firmato il cartellino di mia figlia lo scorso ottobre (quindi a 13 anni della ragazza).

E’ possibile svincolarsi dalla società ?

Grazie, Saluti.

    Nello PennisiPubblicato il4:31 pm - Set 30, 2014

    La vergogna dei regolamenti schiavistici di questo sport é inenarrabile,il CONI ed il Ministero dello Sport stanno a guardare….Le società accampano diritti e rispetto di regolamenti talvolta strani,abbiamo speso tanto per far cresacere gli atleti/e e non riceviamo niente in cambio ,accampando pretese economiche anche rilevamti talvolta..Sanno bene che non sono in grado di rilasciare ricevute fiscalmente valide,che i genitori hanno pagato laute quote associative ed hanno acquistato la relative attrezzatura,quando non hanno direttamente provveduto al trasporto, con i propri mezzi ,dell’atleta per le trasferte.Vogliono quattrini,consiglio di informare,invece della Fipav,che si regge sul vincolo degli atleti/e al più vucino comando della Guardia di Finanza affinché provveda ad una rapida verifica fiscale della società affinché arrivi a più miti decisioni

pasoliniPubblicato il3:08 pm - Nov 2, 2014

Buon giorno
volevo chiedere se una ragazza di 12 anni che gioca in una squadra provinciale under 14 se già tesserata in questa stagione visto che non viene mai utilizzata in partita e spesso nemmeno convocata può in qulache modo svincolarsi a stagione già iniziata per far sì che venga tesserata per un’altra squadra dove le compagne sono al suo livello come capacità di gioco.
grazie per il disturbo e per la risposta che me verrà data
Massimo Pasolini

    Raffaele BocciaPubblicato il11:43 am - Nov 10, 2014

    Salve. Ogni caso è diverso dall’altro, si dovrebbe valutare bene, ma in base a quello che mi dice, non è la cosa più semplice del mondo. Se le interessa, può inviarmi una richiesta più dettagliata dalla sezione consulenze. Cordiali saluti

Mr smithPubblicato il2:12 am - Apr 28, 2015

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valentinaPubblicato il10:28 am - Set 6, 2015

Ha valenza una scrittura privata fra atleta e società per farsi svincolare annualmente, dopo aver firmato il tesseramento decennale?

BlerinaPubblicato il8:53 am - Ott 4, 2015

Buongiorno, mi rivolgo a lei perché fin ora non ho avuto risposte dalla fipav. Ho 26 anni e gioco da sempre in una società ligure del levante (casarza volley). Quest anno la società è gestita da quello che doveva essere il mio allenatore, la sua fidanzata e il cugino
Dell allenatore ,purtroppo per una pessima gestione negli anni passati di cui loro stessi sono artefici quest anno ci siamo trovato in una squadra composta esclusivamente da ragazzine prese da una categoria inferiore di un altra squadra e poi tre “veterane” tra cui io che ci divano per scontate ,alla nostra richiesta di spiegazioni sul perché non avessero cercato persone competenti ad affrontare il nostro campionato (una serie d) hanno risposto che non hanno
Trovato altro e che volevano puntare su queste nuove giovani…ora noi per stimolo per delusione per come è la situazione nella nostra società volevamo cercare altro …io ho trovato una società di b2 dove potevo allenarmi per quest anno e ho chiesto un nulla osta…mi è stato risposto o giochi qui o stai a casa …ora l unica cosa a cui mi posso aggrappare è che io non ho mai firmato nessuno svincolo a 24 anni (questo un po per mia disinformazione un po perché nessuno ci ha mai spiegato nulla sulla possibilità di svincolarsi) ,posso fare qualcosa ? Rivolgermi a qualcuno ,per favore mi faccia sapere per me questa cosa sta diventando una malattia ….siamo tre giocatrici ferme e dobbiamo cedere al ricatto di una società rimasta con 13 tesserati.mi sembra tutto assurdo …grazie per la sua gentilezza saluti Blerina

FrancescoPubblicato il10:07 pm - Ott 30, 2015

Ragazza che ha compiuto 14 anni il 20 ottobre e vorrebbe cambiare societa’ la societa’ di appartenenza prima ha detto che non avrebbe fatto resistenza poi si e’ rimangiata le parole…la suddetta società e la pallavolo Albano con sede in via vascarelle Albano laziale. Come si deve comportare la ragazza e la famiglia? Grazie

Chiara ViaggiPubblicato il10:33 am - Lug 2, 2017

Gentile Avv. Boccia, avrei alcune informazioni da chiederle che riguardano il
vincolo che lega un’atleta minorenne alla società di pallavolo che l’ha tesserata all’età di 14 anni. L’atleta in questione è mia figlia. Poco meno di 3 anni fa, all’età di 12 anni, Sara è passata da una squadra di pallavolo ad un’altra di nuova formazione. Durante il primo anno la nuova società non ha partecipato a campionati, mentre l’anno successivo ha partecipato ad una seconda divisione (l’U16 non è stata costituita), mentre l’anno scorso ha partecipato alla seconda divione e all’U16. Sara, pur avendo iniziato a giocare a pallavolo all’età di 9 anni, era in grado di palleggiare e di ricevere, neanche tanto bene. Pur essendo sempre convocata alle partite della seconda divisione due anni fa, e di 2a e U16 l’anno scorso, ha fatto tantissima panchina per due anni. Le pochissime occasioni di giocare che avuto hanno avuto la durata media secondo me di un paio di minuti, con l’umiliazione di vedersi passare avanti ragazzine più piccole che venivano fatte giocare e lei rimaneva in panchina senza ricevere motivazioni per tali decisioni. a ciò si andava ad aggiungere la frustrazione di non aver appreso la schiacciata e la battuta dall’alto. A febbraio 2017 la ragazza era talmente avvilita che aveva deciso di smettere di giocare a pallavolo. Allora io mi sono imposta e l’ho portata ad allenarsi in un’altra squadra, nella quale in quattro mesi ha ottenuto ottimi miglioramenti, apprendendo ciò che non aveva appreso in quasi 3 anni. Per di più, ora ha cambiato idea e desidera continuare a giocare.

Il Consiglio Direttivo della squadra “inadempiente” rifiuta di svincolarla ed è disposto a darla in prestito alla nuova società, ma per più di un anno. Ho saputo che l’anno scorso hanno svincolato una sua coetanea, e l’ho fatto presente al Direttore Sportivo, il quale mi ha risposto che è successo solo quella volta e non lo fa più, perché le atlete sono un patrimonio della società. Sto valutando se richiedere lo svincolo coattivo per giusta causa (mancata crescita tecnica).

Per una questione di principio, ritengo che una società che non ha fatto crescere una sua atleta, e in più l’ha demolita psicologicamente non meriti di mantenerne il cartellino, danneggiando in questa maniera sia la ragazza che la società che l’ha accolta, rincuorata e fatta crescere. Chiedo se c’è la possibilità di svincolare la ragazza dalla società e in caso non sia possibile, se il prestito è ripetibile per più anni o solo una volta? Ora la ragazza ha 14 anni (ne compie 15 il 12/08) e non tornerebbe per nessuna ragione con la vecchia squadra.

Grazie, cordialmente,

Chiara

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