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DiRaffaele Boccia

Il pagamento all’agente di commercio senza autorizzazione non libera

Buongiorno. Sono titolare di una piccola ditta e ho acquistato, tramite un agente di commercio, della merce. Al momento del pagamento, l’agente mi ha chiesto di eseguire un bonifico a suo favore, applicandomi anche uno sconto. Dopo parecchi mesi, mi arriva una lettera della società venditrice che richiede il pagamento della fattura. Ho chiamato per chiarire, ma la società venditrice mi risponde che l’agente non aveva alcun potere di incassare e che devo pagare direttamente a loro. L’agente è divenuto irreperibile. Possibile che devo pagare due volte? (Victor, email)

Salve. Il pagamento effettuato nelle mani dell’agente libera l’acquirente solo a determinate condizioni.

In particolare, l’agente, che in generale non ha il potere di riscuotere i crediti (art.1744 c.c.), dovrebbe avere una specifica autorizzazione in tal senso dal venditore. E’ buona regola, dunque, prima di procedere al pagamento in favore del cd. “rappresentante”, accertarsi che egli abbia questo potere, magari, nel caso in cui l’agente non possa documentarlo, chiedendo al venditore di metterlo per iscritto (anche con fax).

Pagare direttamente all’agente è cosa da evitare, in quanto ci si espone al rischio di un doppio pagamento. Lei avrebbe potuto liberarsi consegnandogli un assegno non trasferibile all’ordine della venditrice, mentre accreditargli la somma sul suo personale conto corrente non la libera dall’obbligazione.

Inoltre, l’agente, seppure autorizzato a riscuotere, non può mai concedere scontri (nè dilazioni), che vanno concordati sempre col venditore.

Altro discorso è presentare una querela nei confronti dell’agente, in quanto nella sua condotta è ravvisabile senz’altro una truffa in suo danno.