mi hanno fatto un pignoramento sul conto postale dove versavo la pensione. Io sapevo che la pensione non è possibile pignorarla, io prendo la pensione minima. Poi sul conto avevo solo 20 euro e l’avvocato del creditore mi ha detto che non ha iscritto la causa, anche se alla Posta mi dicono che lo stesso non posso prelevare nulla e neppure versare. Lo possono fare?mi sembra assurdo se il creditore ha rinunciato. Un aiuto per favore (Pietro, email)
è vero che la pensione non è pignorabile se non per la parte eccedente al cd. minimo vitale, e per un quinto di quella parte, ma nel suo caso non le hanno pignorato la pensione, bensì quanto risulta da un conto corrente su cui lei la versa, ed è quindi cosa diversa. Su quel conto, infatti, lei potrebbe avere anche somme diverse dalla pensione, a meno che non dimostri che sul conto viene accreditata solo quella. Ritengo, quindi, il pignoramento pienamente legittimo.
Se, però, come pare di capire, il suo creditore ha rinunciato a procedere (effettivamente, non sembra conveniente insistere per recuperare solo i 20 euro presenti sul conto), dovrà recarsi nella Cancelleria mobiliare del Tribunale indicato nell’atto di pignoramento che le è stato notificato (meglio se alla data d’udienza che vi è indicata), verificare che effettivamente la procedura sia andata estinta per mancata iscrizione a ruolo e farsi rilasciare una certificazione che attesti l’estinzione, che poi presenterà alla Posta per far “liberare” il conto. Infatti, la Posta (può trattarsi anche di un Istituto bancario), una volta ricevuto il pignoramento presso terzi, è obbligata a vincolare il conto e a non renderlo più disponibile al titolare per la somma pignorata fino al successivo provvedimento dell’Autorità Giudiziaria, che potrà essere una assegnazione delle somme pignorate a favore del creditore, oppure un provvedimento di estinzione della procedura per inattività del richiedente. Solo in questi due casi, il trattario (Posta, Banca) potrà svincolare le somme e ridarne la disponibilità al titolare. Purtroppo, nel caso di rinuncia del creditore, vi è effettivamente un difetto di comunicazione tra Tribunali e terzi pignorati (Posta, Banca, o anche datore di lavoro, ecc.), in quanto i primi non comunicano quasi mai il venir meno del vincolo, creando non pochi grattacapi ai debitori liberati.
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