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DiRaffaele Boccia

Cessione di fabbricato, l’obbligo di comunicazione non esiste più

Dallo scorso 21 giugno è venuto meno l’obbligo di comunicazione della cessione di fabbricato, che venne introdotto introdotto dall’articolo 12 del D.L. 59/1978, che imponeva di trasmettere alla Questura competente, entro 48 ore, il nominativo del nuovo soggetto che assumeva la disponibilità dell’immobile e l’esatta ubicazione di quest’ultimo.

La novità è stata introdotta con il decreto legge 20 giugno 2012 n.79.

Stessa cosa per i contratti di vendita di immobili. La registrazione dei contratti di compravendita aventi Leggi tutto

DiRaffaele Boccia

Boom dei pignoramenti immobiliari

Boom dei pignoramenti e delle esecuzioni immobiliari. Secondo i dati dell’Adusbef, quest’anno sono aumentati del 31,8% rispetto al 2009, con punte del 54,8% a Torino. “L’insostenibile crisi economica – sottolinea l’associazione dei consumatori – porta sempre piu’ famiglie italiane a non poter onorare le rate dei mutui, impegno sempre piu’ gravoso che mangia il 33% del reddito e si traduce, per almeno 350 mila famiglie, in un rischio di insolvenza”.

L’Adusbef chiede dunque urgentemente un “decreto salva-famiglie”, con sgravi fiscali per i redditi sotto i 25mila euro. Secondo l’associazione dei consumatori “le stime 2010 sul numero di pignoramenti ed esecuzioni, potrebbe salire del 69,35% in media, che sommati agli ultimi due anni, (+22,3 nel 2008, +15,7 nel 2009), ammontano al 60,5% nel triennio 2008/2010”.

Gli aumenti maggiori si registrano a Milano (+1.592, che ammontano quindi a 4.885), seguita da Torino (+930 con un totale di 2.627); Roma (+728, con un totale di 2.703); Monza (+424, con un totale di 1.539); Verona (+425 per un totale di 1.996); Bergamo (+416, pari a 1.586); Lecce (+365 per un totale di 1.586); Brescia (+290 con un totale di 1.408); Genova (+336 con un ammontare di 1.053); Bari (+340 che assommano a 1.390); Firenze (+199, che ammontano a 987); Padova (+168 per 1.067 pignoramenti).

Insomma, serve il “decreto salva-famiglie a favore di lavoratori a reddito fisso e dei pensionati, per attutire le gravi ricadute sull’economia reale che gia’ sconta una recessione da economia di guerra che diventera’ piu’ pesante nei prossimi mesi quando il crack finanziario globale dispieghera’ i suoi effetti sulle fasce sociali piu’ deboli e vulnerabili prive di ammortizzatori sociali”.

Fonte Tgcom