Archivio dei tag assegno

DiRaffaele Boccia

L’Equitalia e la cartella per assegni non pagati

cartella di pagamentosalve, nel 2009 ho protestato circa 20 assegni tra settembre e dicembre. ero amministratore di una srl. con i soldi ricavati, seguito da uno studio professionale, ho liquidato tutti in maniera proporzionale, un piano ristrutturazione debiti. ora mi trovo notificata una cartella di pagamento di 18.000 euro della prefettura di genova da pagare. sono già andato dal giudice di pace ma non e’ servito. grazie (V., via mail)

Informazioni un po’ vaghe per poter dare un consiglio.
Immagino che a monte della cartella ci sia una o più ordinanze prefettizie che irrogavano le sanzioni previste dalla legge per il mancato pagamento dell’assegno e che queste siano state regolarmente notificate.
Se quelle non sono state impugnate, oppure sono state impugnate con esito negativo (come mi par di capire dal riferimento al giudice di pace), non credo ci siano motivi di impugnazione della cartella di pagamento, che, a questo punto, può essere opposta solo per vizi propri.
DiRaffaele Boccia

Per assegni a vuoto della società risponde anche l’amministratore


Ero ammi
nistratore di una società cooperativa che ha avuto dei problemi economici e degli assegni protestati. Mi è stata notificata la cartella relativa alle sanzioni amministrative direttamente a me. Ora mi chiedo ma anche alla società sarà notificata la cartella oppure solo a me quindi devo esclusivamente eventualmente pagare io considerando che gli assegni non sono miei personali ma io firmavo a nome della società. Inoltre in caso di mancato pagamento di detta cartella cosa mi può succedere considerando che io non ho immobili intestati con mia moglie siamo in separazione di beni ed abitiamo in una casa che è della nonna di mia moglie e dimenticavo io ho solo intestato un motociclo. L’eventuale pignoramento mobiliare riguarda i beni tipo (Tv, mobili vari) anche se potrebbero essere tutte di mia moglie. (Michele, email)

Dunque, salva sempre una analisi della documentazione, la legge 689/81 (art.6) prevede che Leggi tutto

DiRaffaele Boccia

Pensione di reversibilità: quando non spetta al coniuge divorziato

Con una recente sentenza la Corte di Cassazione (sezione Lavoro n.11088 del 3 luglio 2012) si è pronunciata in merito alla questione relativa al diritto alla pensione di reversibilità fra coniugi divorziati, affermando che “in tema di divorzio, qualora le parti, in sede di regolamentazione dei loro rapporti economici, abbiano convenuto di definirli in un’unica soluzione, come consentito della L. n. 898 del 1970, art. 5, comma 8, attribuendo al coniuge che abbia diritto alla corresponsione dell’assegno periodico previsto nello stesso art. 5, comma 6, una determinata somma di denaro o altre utilità, il cui valore il Tribunale, nella sentenza che pronuncia lo scioglimento del matrimonio, abbia ritenuto equo ai fini della concordata regolazione patrimoniale, tale attribuzione, indipendentemente dal nomen iuris che gli ex coniugi le abbiano dato nelle loro pattuizioni, deve ritenersi adempitiva di ogni obbligo di sostentamento nei confronti del beneficiario, dovendosi, quindi, escludere che costui possa avanzare, Leggi tutto

DiRaffaele Boccia

Obbligo al mantenimento dei figli: quando si prescrive e quando cessa

In tema di separazione e di divorzio, il diritto alla corresponsione dell’assegno di mantenimento per il coniuge, così come il diritto agli assegni di mantenimento per i figli, in quanto aventi ad oggetto prestazioni autonome, distinte e periodiche, non si prescrivono a decorrere da un unico termine rappresentato dalla data della pronuncia della sentenza di separazione o di divorzio, ma dalle singole scadenze delle prestazioni dovute, in relazione alle quali sorge di volta in volta il diritto all’adempimento.

Va sfatata, dunque, la ricorrente opinione che vuole che, decorsi dieci anni dalla sentenza di separazione o divorzio, Leggi tutto

DiRaffaele Boccia

Cambiale protestata: come riabilitarsi

La cancellazione dal Registro Informatico dei protesti può essere richiesta da:

debitore che esegue il pagamento di una cambiale o di un vaglia cambiario (unitamente ad interessi maturati e spese di protesto) entro 12 mesi dalla levata del protesto;

ufficiali levatori o gli istituti di credito, quando è stato proceduto illegittimamente od erroneamente alla levata del protesto (cambiali assegni);

chiunque dimostri di aver subito a proprio nome un protesto erroneo o illegittimo (cambiali e assegni);

debitore a cui il Presidente del Tribunale ha accordato il provvedimento di riabilitazione (cambiali e assegni).

Il debitore che provveda al pagamento della cambiale o del vaglia cambiario oltre il termine di 12 mesi dalla levata del protesto, per ottenere la cancellazione dal Registro informatico deve chiedere:
la riabilitazione al Presidente del Tribunale e successivamente presentare istanza di cancellazione al Presidente della Camera di Commercio;
oppure può chiedere l’inserimento dell’ informazione aggiuntiva dell’avvenuto pagamento nel Registro Informatico.

ASSEGNI

la normativa non prevede la cancellazione del protesto per gli assegni, anche se il pagamento è avvenuto entro un anno dalla levata del protesto. Quindi il debitore che provvede al pagamento dell’assegno può chiedere, dopo un anno dalla levata del protesto, la riabilitazione al Presidente del Tribunale competente e successivamente inoltrare istanza di cancellazione dal Registro Informatico al Presidente della Camera di Commercio (stesso iter per la cambiale pagata dopo un anno dalla levata del protesto).

Cos’è l’informazione aggiuntiva

L’informazione aggiuntiva è una richiesta di annotazione dell’avvenuto pagamento del titolo quando non può essere richiesta la cancellazione delle cambiali e degli assegni protestati.

Alla domanda presentata allo sportello della Camera di Commercio occorre allegare:

Titolo in originale o copia conforme
Quietanza di pagamento o dichiarazione sostitutiva dell’ atto notorio
Documento d’identità valido
Marca da bollo da 14,62 Euro da apporre sulla domanda